Laureata in Scienze Biologiche all’Università di Pavia con una tesi di immunologia nel Laboratorio di Immunologia Clinica diretto dal Prof. Alberto Ugazio. Ha poi conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Immunologiche all’Università di Genova durante il quale ha lavorato in particolare sotto la guida del Prof. Roberto Sitia studiando meccanismi di differenziazione dei linfociti B. Ha condotto una tesi di ricerca presso il Dana Farber Cancer Institute, Harvard Medical School, a Boston, MA, USA sotto la guida dei Profs. Oreste Acuto e Ellis Reinhertz sulla funzione del recettore dei linfociti T. Nel 1989 e` diventata Ricercatore della Cattedra di Chimica, diretta dal Prof. Alberto Albertini e parte del Dipartimento Materno-Infantile e di Tecnologie Biomediche dell’Università di Brescia, e qui ha continuato la collaborazione col Prof. Roberto Sitia sullo studio di meccanismi di controllo post-traduzionale delle immunoglobuline. Nel 1991 ha cambiato direzione di ricerca e si è focalizzata sui meccanismi biologici di apprendimento e memoria. Dal 1991 al 1994, come post-doctoral fellow nel laboratorio del Prof. Eric Kandel alla Columbia University, New York, USA, ha studiato i meccanismi biologici della memoria nella lumaca di mare Aplysia californica. Ha poi continuato a lavorare sui meccanismi biologici della memoria in sistemi più evoluti, in particolare topi e ratti, dal 1995-1996 come Ricercatore Confermato all’Università di Brescia, dal 1997 al 2000 come Assistant Professor nel Dipartimento di Neuroscience della Brown University, dal 2001 al 2011 nel Dipartimento di Neuroscienze del Mount Sinai School of Medicine a New York dove è diventata Professor nei Dipartimenti di Neuroscienze, Psichiatria e Biologia strutturale e chimica. Dal 2011 si è trasferita come Professor al Center for Neural Science della New York University, concentrando le sue ricerche su modelli di memorie emotive e contesto-spaziali in modelli animali. La ricerca del laboratorio di Cristina Alberini ha identificato una serie di meccanismi biologici necessari per la formazione e il mantenimento delle memorie a lungo termine. Questi studi hanno dimostrato che la memoria a lungo termine dipende dall’attivazione di una cascata genica conservata nella scala evolutiva e basata sulla sequenziale regolazione dei fattori di trascrizione, tra I quali CREB e C/EBP. Ha poi identificato una serie di proteine target di questa cascata genica, tra cui il fattore insulin like growth factor 2 (IGF-2), che hanno un ruolo critico nella formazione, mantenimento e potenziamento delle memorie a lungo termine. Gli studi del laboratorio di Cristina hanno scoperto che IGF-2 ha una funzione importante, non solo nel potenziamento di memorie, ma anche nel recupero di molti deficits di malattie dello sviluppo del cervello come quelli associate ad Angelman syndrome e ad autism spectrum disorder. Inoltre, gli studi del laboratorio di Cristina Alberini hanno dato fondamentali contributi nella caratterizzazione dei meccanismi attivati dal ricordo di memorie, un processo noto come riconsolidamento delle memorie. Questo processo è importante dal punto di vista clinico perché permette di potenziare memorie che decadono facilmente e che causano perdita di memoria come nel decadimento cognitive dovuto ad invecchiamento o neurodegenerazione. Il riconsolidamento permette anche di attenuare memorie che sono troppo persitenti, come quelle associate a disordine da stress post-traumatico e agli stati di tossicodipendenza.
The Center for Neural Science
New York University
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Specialty: memory and learning
Professore ordinario di genetica medica università degli studi di Milano, dipartimento di fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti.
Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico UOS Coordinamento Laboratori di Ricerca Via F. Sforza, 28 Milano
Principali Interessi di ricerca MALATTIE GENETICHE CON DIFETTI DELL’IMPRINTING GENOMICO: l’interesse scientifico è rivolto principalmente alle alterazioni genetiche ed epigenetiche della regione cromosomica 11p15.5, associate alla sindrome di Beckwith Wiedemann (BWS). Diagnosi pre-natale e post-natale di BWS. IMPATTO DELLA NUTRIZIONE MATERNA SUL PROFILO EPIGENETICO DEL NEONATO: MRM è responsabile della biobancaggio di tessuti materni e fetali allo scopo di valutare l’impatto dell’ambiente (e.g. nutrizione materna) sull’esito della gravidanza e sul profilo epigenetico placentare. GENETICA ONCOLOGICA: difetti genetici ed epigenetici germinali predisponenti all’insorgenza di tumori (tumori ereditari) con particolare rilevanza il ruolo della metilazione dei geni BRCA; profiling molecolare di tumori per la ricerca di varianti a significato clinico (terapia personalizzata, prognosi e diagnosi) anche su biopsia liquida.
Sono nata il 29 ottobre 1993 a Matera, città dei Sassi. La mia carriera universitaria è iniziata con il conseguimento della laurea triennale in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche presso l’Università di Bari “Aldo Moro”, per poi continuare a Milano, mia città di adozione da ben cinque anni, dove mi sono laureata nel 2018 in Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare (Università degli Studi di Milano). Attualmente, sono una biotecnologa specializzanda in genetica medica presso la medesima Università.
Durante il mio percorso formativo e professionale, svoltosi prima presso l’U.O.C. Genomica Tumorale della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e, successivamente, presso l’U.O.S. Coordinamento Laboratori di Ricerca della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Policlinico di Milano, ho avuto modo di maturare competenze nell’ambito sia della biologia cellulare che della biologia molecolare, con una maggiore propensione allo studio della genetica delle malattie rare.
Il mio interesse per lo studio della Sindrome di Angelman sorge dalla voglia di investigare le basi molecolari che sottendono alla patogenesi di questa rara malattia al fine di trovare una cura per questi pazienti.
Credo molto nell’associazione FAST Italia e negli obiettivi che si propone, in quanto mi permetterebbe di continuare a credere nella ricerca e nella possibilità di trovare un trattamento a malattie rare come l’Angelman.
MICHELE PIOVELLA, laureato in biotecnologie, indirizzo farmaco genomico, dal 2017 è Amministratore Delegato di Life Cure, società del Gruppo Sapio specializzata in servizi di assistenza domiciliare integrata, dedicata all’assistenza a pazienti cronici e gravi, per conto di Sistema Sanitario su tutto il territorio nazionale.
Dal 2006 al 2017 si è occupato della divisione commerciale di BioRep, maturando un’importante esperienza nel set up e gestione di trials clinici e pre clinici e nella realizzazione chiavi in mano di centri di risorse biologiche per la crioconservazione di campioni biologiche a bassissime temperature, secondo gli standard ISO e GMP.
Vive a Monza (MI) dove svolge la professione di Dottore Commercialista. Ha conseguito la Laurea in Economia Aziendale presso l’Università Commerciale L. Bocconi di Milano. Ha lavorato presso studi commercialisti a Milano e Roma. Ricopre incarichi di revisore contabile in alcuni Enti Associativi tra cui l’Associazione Missionarie dell’Immacolata Onlus e la Fondazione Villa Mirabello Onlus. E’ sposata con Filippo e mamma di due bambini, il più piccolo Pier Luigi, ha la Sindrome di Angelman.